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Ecco la manovra da 27 miliardi: via Equitalia, 7 miliardi alle pensioni in tre anni
Nel 2017 crescita Pil a +1% «ma sarà più alta»
Parlando delle previsioni di crescita Renzi ha confermato che nel 2017 sarà dell’1%, dando però per scontato che con il deficit al 2,3% e con le misure che abbiamo indicato «sarà più alta». Per quanto invece riguarda il rapporto deficit-Pil, nel 2017 si attesterà al 2,3%, ossia «il livello più basso degli ultimi 10 anni». Rispetto ai numeri circolati fino alla vigilia del Cdm, cresce l’impatto della spending review, che sale da 2,6 miliardi (indicati la scorsa settimana dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in audizione sul Def) a 3,3 miliardi di euro, grazie a tagli su beni e servizi. Previsti in particolare 1,2 mld di euro di risparmi nella sanità grazie agli acquisti Consip. Altri 2 miliardi di euro sono attesi dalla Voluntary Disclosure, «voce sottostimata» secondo il premier, che, stando a quanto dice qualcuno «non ha alcun elemento nemmeno lontanamente assimilabile a un condono.»
Stanziati 7 mld per quattordicesime, pensioni basse e Ape
Per quanto riguarda il capitolo previdenziale e sociale, la manovra 2017, come già in passato illustrata dal premier con l’ausilio di slide, prevede 7 miliardi di euro in tre anni per la quattordicesima alle pensioni più basse e per l'anticipo pensionistico. «Si era parlato di sei miliardi ed invece sono sette» ha sottolineato Renzi «distribuiti in tre anni: 1,9 nel 2017, 2,5 nel 2018 e 2,6 nel 2019». Alcune categorie di lavoratori «più deboli» potranno accedere all'Ape social, quindi senza penalizzazioni. Il premier ha dichiarato che chi vorrà andare in pensione volontariamente potrà farlo rinunciando a poco meno del 5%: «Nessuno viene mandato via ma chi vuole può farlo», conclude Renzi, sottolineando che l’impianto sarà mantenuto tuttavia «dando la possibilità a chi vuole di uscire prima». La manovra prevede inoltre che 50 milioni di euro andranno al Fondo non autosufficienza mentre il Fondo povertà è stato confermato a 500 milioni di euro. In arrivo anche «600 milioni in più sulla famiglia», considerato dal premier come «un piccolo segnale verso un grande investimento sulla famiglia e sui figli che faremo nel 2018 con la modifica dell'Irpef». Stanziati anche 1,9 miliardi di euro per il rinnovo dei contratti pubblici e per le assunzioni nella Sanità e nelle Forze dell'ordine.
Il sindacato Asset accoglie positivamente la riforma ritenendo tuttavia la presenza di alcuni punti oscuri ed ancora da chiarire. Di buon auspicio sono le parole del nostro premier circa la manovra, ma tante sono ancora le difficoltà del caso da risolvere prima che gli impegni presi dal governo possano diventare realtà.