NOTIZIE - PERSONALE SCUOLA DOCENTI E ATA
Merito professionale, il Governo ha deciso: al 90% dei lavoratori andrà solo il salario minimo
Lo stesso ministro Giannini, nel presentare il decreto di ripartizione dei 200 milioni prevista dalla Buona Scuola per il merito, ora sotto la “lente” della Corte dei Conti, ha detto che il fondo “non potrà essere distribuito a pioggia né dato solo a uno o due docenti”.
Il Sindacato Asset Scuola sottolinea il rischio concreto che il 90% del personale della pubblica istruzione si trovi per l’intera vita lavorativa a percepire lo stesso stipendio.
Oltre al danno futuro si aggiunge la beffa quotidiana infatti, da sei anni è stata bloccata l’indennità di vacanza contrattuale. La cui applicazione, prevista per legge, sarebbe servita almeno a far fronte all’inflazione. Se, come purtroppo è inevitabile che sia, spariranno anche gli aumenti automatici – i cosiddetti “scaglioni” stipendiali, la cui progressione varia tra i tre e i cinque anni di attesa – il più grande comparto della Pubblica Amministrazione è destinato ad un trattamento stipendiale che non ha precedenti, tranne la Grecia, nei Paesi moderni e più avanzati.
Eppure, l’articolo 2, comma 35, della legge n. 203/2008, dalla legge finanziaria 2009 e anche le disposizioni previste dal Decreto Legislativo 150/2009, dicevano tutt’altro. La stessa Corte Costituzionale, nel 2015 ha reputato illegittimo il blocco dei contratti e degli stipendi dell’amministrazione pubblica. E che dire dell’articolo 36 della Costituzione, che sull’adeguata retribuzione in rapporto al lavoro profuso non prevede certo deroghe?
Il Sindacato Asset Scuola ha deciso di avviare dei Ricorsi giudiziali innanzi al Giudice Ordinario del Lavoro per porre definitivamente la parola fine a questi soprusi. È ora che ai dipendenti del comparto della Pubblica Istruzione venga riconosciuta quella dignità che da sempre viene quotidianamente calpestata.